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Sinner, come sta davvero: tempi di recupero, calendario e cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Jannik Sinner – fonte_Instagram – Sportincampo.it

Dopo i fastidi fisici delle ultime settimane, Jannik Sinner ha rivisto carichi e programma: priorità alla guarigione completa, gestione attenta degli impegni e obiettivo di tornare in campo con continuità senza forzare.

I segnali dal fisico: stop mirato, terapie e lavoro “di fino”

Il punto chiave è la gestione del dolore e dell’infiammazione che hanno condizionato gli ultimi tornei. Non siamo davanti a un infortunio traumatico, ma a un quadro che richiede attenzione ai carichi: terapie mirate, allenamenti a intensità controllata e verifiche quotidiane sulle risposte del corpo. Lo staff ha rimodulato il lavoro in tre blocchi: mobilità e decompressione articolare; potenziamento selettivo per stabilizzare i distretti più sollecitati nei colpi; ritorno progressivo agli scambi, con minuti “a salire” e pause programmate. L’obiettivo è togliere dal sistema quella rigidità che, nelle ultime uscite, ha tolto fluidità al servizio e un filo di spinta in uscita dallo split step.

In allenamento si è insistito su routine semplici ma decisive: gestione del carico di servizio (meno ripetizioni, più qualità), variazioni di ritmo negli appoggi e focus sul dritto in corsa, colpo che denuncia per primo eventuali protezioni istintive del corpo. A livello di sensazioni, il feedback è incoraggiante: quando l’intensità sale gradualmente e il recupero tra una sessione e l’altra è pieno, la risposta è buona. Il monitoraggio resta stretto: nessuna rincorsa affannosa, test periodici e possibilità di alzare o abbassare il minutaggio in base a come reagiscono muscoli e tendini il giorno dopo.

Calendario, ranking e obiettivi: meglio uno stop oggi che un lungo stop domani

Il nodo del calendario è strategico. La scelta è privilegiare un rientro funzionale – con partite che diano ritmo senza innescare ricadute – rispetto alla somma di presenze. Tradotto: meglio rinunciare a un evento se non c’è la certezza di reggere due match di fila ad alta intensità, che presentarsi e fermarsi di nuovo. La programmazione ragiona su tre piani: corto periodo (ascoltare il corpo e tornare appena la soglia di dolore è sotto controllo), medio (blindare la preparazione verso i grandi appuntamenti finali), lungo (preservare il ranking limitando i punti persi e sfruttando gli appuntamenti chiave quando la condizione sarà stabile).

Dal punto di vista tecnico-tattico, il rientro vedrà qualche accortezza: gestione dei turni al servizio con percentuali alte di prima per accorciare gli scambi, uso più frequente della variazione in back sul rovescio per cambiare ritmo e respirare fisicamente, attenzione alla scelta delle risposte per evitare “strappi” in uscita dai blocchi. Non è un tennis nuovo, ma un set di priorità per attraversare le prime partite senza forzare le articolazioni. Se il corpo seguirà, torneranno anche gli strappi in diagonale di dritto e le accelerazioni in anticipo che hanno segnato l’ultimo anno.

La gestione dell’attesa è parte della cura. Sinner e il team hanno dimostrato di saper comunicare con sobrietà: niente drammi, ma neppure proclami. È un approccio che protegge il giocatore da pressioni superflue e gli consente di misurare i progressi con criteri oggettivi: minuti in campo, qualità del movimento, capacità di alzare l’intensità senza “spie”. Anche il contesto esterno, tra attese dei tifosi e storyline televisive, va filtrato: l’unico cronometro che conta è quello del corpo.

Come sta Sinner? Meglio, ma con la prudenza di chi privilegia il medio periodo. Il piano è chiaro: recupero pieno, ritorno graduale in partita, gestione lucida dei carichi. La logica è semplice e vincente nello sport d’élite: sacrificare qualcosa oggi per guadagnare mesi di continuità. Se il percorso resterà lineare, le prossime settimane dovrebbero riportare in campo un Sinner più libero nei movimenti e più vicino al suo livello standard, con l’idea di chiudere la stagione da protagonista e presentarsi al nuovo anno con una base fisica solida.