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Per te l’avventura al Milan finisce qui | Pioli, l’annuncio più doloroso: bruciati 35 milioni di euro

Rafael Leao – foto ANSA – sportincampo.it

Addio imminente: uno degli acquisti più cari della storia del club, si è rivelato un vero e proprio flop

L’associazione calcio Milan è una delle squadre più celebri dell’intera storia del calcio. Ad oggi è una delle squadre più titolate al mondo ed in Italia e la seconda squadra con più Champions League, con 7 vittorie del trofeo di club più ambito, dietro solo alle 14 del Real Madrid, 5 delle quali conquistate nell’ultimo decennio.

Il periodo più di successo è stato sicuramente quella dell’era Berlusconi. L’ex presidente è stato a capo del club per 31 anni, dal 1986 al 2017, vincendo ben 29 trofei per la società rossonera, inserendola nell’Olimpo del calcio. Inizia nel migliore dei modi la nuova era presidenziale, quando nell’87 arrivarono al club un giovanissimo Arrigo Sacchi dal Parma e i due fenomeni pescati in Olanda, Marco Van Basten e Ruud Gullit, che spianarono la strada alla conquista dei trofei più importanti e all’arrivo dei giocatori più forti nel panorama mondiale.

Per citare solo alcuni dei campioni che hanno vestito la maglia rossonera nell’era Berlusconi, ricordiamo Maldini, Nesta, Staam, Ronaldinho, Pato, Shevchenko, Ronaldinho, Ibrahimovic, Robinho, Cafù, Dida, Kakà, Rijkaard, Albertini, Seedorf e così via.. giocatori così forti nelle loro epoche, che avrebbero giocato in qualunque squadra.

I trofei vinti sono rispettivamente le 2 Coppe intercontinentali (1989, 1990), 1 coppa del mondo FIFA per club (2007), 5 Coppe dei Campioni/Champions League (1989, 1990, 1994, 2003, 2007), 5 Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995, 2003, 2007), 8 scudetti (1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004, 2011), 1 Coppa Italia (2003) e 7 Supercoppe di Lega (1989, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011, 2016).

La caduta

Gli anni gloriosi del Milan hanno subito una forte frenata dopo l’ultimo Scudetto conquistato nel 2011. Berlusconi decise di mettere in vendita la società causa debiti, vendendo i pezzi più pregiati della rosa come Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Un modus operandi che continuerà fino al 2017, lasciando un Milan nella totale mediocrità.

Dopo 6 anni bui, sembrava essere vicina la luce in fondo al tunnel nel quale era intrappolata la tifoseria rossonera, grazie all’acquisto della società da parte di YongHong Li, che investì un importantissima somma nel mercato, pari a circa 250 milioni di euro, per rivoluzionare totalmente la rosa.

Mattia Caldara – foto ANSA – sportincampo.it

Investimenti sbagliati

Con la nuova proprietà ed il mercato a cura dei nuovi dirigenti sportivi quali Fassone e Mirabelli, sono stati acquistati undici nuovi profili, divenuti famosi per la celebra frase alla firma, “passiamo alle cose formali“. Un mercato che sembrava dunque aver ridato al Milan il lustro di un tempo, ma che si è rivelato un vero e proprio flop.

Una rosa mediocre e strapagata, come Bonucci acquistato per 42 milioni di euro, Musacchio per 28, Conti per 23, Biglia per 30 milioni, Andrè Silva per 40 milioni e Mattia Caldara per 35 milioni. Tutti gli acquisti, ad oggi, non fanno più parte della rosa, eccetto per il difensore italiano, ritornato al Milan dopo un anno di prestito allo Spezia, che però verrà messo nuovamente sul mercato di gennaio, al fine di risparmiare l’importante ingaggio.