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Clamoroso Inzaghi: messo in discussione il portiere titolare | “A me non hanno mai regalato nulla”

Salernitana vs Inter – foto ANSA – sportincampo.it

Nessuno è certo del proprio posto, la titolarità e la meritocrazia vanno conquistate. Questa è la mentalità di Inzaghi.

I due fratelli Inzaghi hanno trascorso praticamente la loro vita accomunati da un’unica passione, il calcio. Entrambi sono allenatori ed entrambi sono stati calciatori di Serie A, percorrendo due carriere simili ma opposte.

Simone Inzaghi è attualmente al culmine della sua carriera da allenatore; la grandissima esperienza con la sua Lazio con la quale ha vinto due Supercoppe Italiane ed una Coppa Italia, gli ha permesso il grande salto. Attualmente milita nell‘Inter, una delle squadre più forti del panorama italiano ed europeo, con la quale ha vinto due coppe Italia, due Supercoppe Italiane e raggiunto una finale di Champions League.

Traguardi che suo fratello Filippo Inzaghi ha sicuramente vissuto , con, in aggiunta, la vittoria dei trofei di club e della Nazionale più ambiti, da calciatore. Da allenatore vive una carriera sicuramente più complicata del fratello, probabilmente condizionata dall’esordio in panchina con il suo Milan.

Un’esperienza sicuramente non positiva, dettata dal periodo di ricostruzione nel quale si ritrovava la rosa dell’ex presidente Berlusconi. Un’era oramai pronta a tramontare dopo decenni di vittorie e con l’arduo compito di risollevare la rosa e portarla agli albori di un tempo, succedendo il compagno di una vita, Clarence Seedorf, esonerato dopo la mancata qualificazione in Champions League.

Carriera da allenatore

Il debutto contro la Lazio di Pioli, allenatore attuale del Milan per ironia della sorte, aveva lasciato ben sperare, ma fu proprio la squadra biancoceleste a conquistarsi un posto in Europa, a discapito dei rossoneri. Terminata l’esperienza nel club in cui ha vinto tutto da calciatore, ha proseguito in Serie B, con il Venezia, dominando il campionato, ma venendo esonerato due anni dopo per la perdita dei playoff contro il Palermo.

Successivamente il Bologna, esperienza durata soltanto un anno a causa dei pessimi risultati; fatale la sconfitta nei minuti finali contro il Napoli per 3-2.  Al Benevento una delle sue migliori esperienze da allenatore, conquistando 4 punti su 6 disponibili contro i campioni d’Italia della Juventus e dimostrandosi come squadra rivelazione del campionato. Periodo d’oro durato però soltanto metà stagione, retrocedendo in Serie B , dall’undicesimo posto, nella restante parte del campionato.

Guillermo Ochoa – foto ANSA – sportincampo.it

Ritorno in Serie A

Dopo l’esonero da parte del presidente del Benevento, Vigorito, l’esperienza alla Reggina, terminata nel peggiore dei modi.  Con la società vicinissima al fallimento, retrocessa attualmente in Serie D, Filippo Inzaghi viene conseguentemente esonerato, per poi approdare in Serie A, alla Salernitana, dopo l’esonero di Paulo Sosa.

Nonostante ci fossero gerarchie ben definite nella squadra campana, l’ex campione del mondo ha sottolineato come non esistano ad oggi dei titolari definiti, ma che tutti debbano guadagnarsi la maglia da titolare con lavoro e sacrificio, proprio come fu per lui stesso durante la sua incredibile carriera. Ideale valido anche per i veterani come Guillermo Ochoa, in continuo ballottaggio con Benoit Costil, che ha di fatti debuttato in Serie A contro il Cagliari di Claudio Ranieri, lasciando in panchina il portiere messicano.